venerdì 19 agosto 2011

Moratti-Della Valle, ancora scintille

Qualche giorno fa Diego della Valle, dopo aver letto la relazione di 72 pagine del procuratore federale Stefano Palazzi - relazione dalla quale emergeva che anche le condotte messe in atto dai vertici del club nerazzurro violarono gli articoli 1 e 6 del vecchio codice di giustizia sportiva, in quanto certamente dirette ad assicurare un vantaggio in classifica mediante il condizionamento del regolare funzionamento del settore arbitrale - attraverso un comunicato sul sito ufficiale della Fiorentina, si rivolse pubblicamente a Massimo Moratti, chiedendogli di sedersi intorno a un tavolo per cercare di chiarire cosa accadde veramente nella bollente estate 2006 del calcio italiano, e per cercare di capire "perché i destini di due società amiche come le nostre, che condividevano gli stessi principi e gli stessi valori, abbiano avuto trattamenti diversi e destini diversi". Alla proposta del patron viola, peraltro espressa con toni pacati e civili, rispose con una certa acidità Massimo Moratti: "Mi siederò al tavolo con Della Valle? Penso che si divertiranno a fare una rimpatriata tra di loro, io sarei noiosissimo". Non contento, qualche giorno fa, nel corso di un'intervista alla Gazzetta dello Sport, il presidente nerazzurro ha rincarato la dose su Calciopoli: "Mi verrebbe da fare una battuta: un giorno mi metto lì e chiamo tutti i presidenti, una società alla volta, e regalo loro quello scudetto. Calciopoli non dipende da me ma dagli altri, io non c'entro un bel niente: vede, l'Italia è un paese in cui se hai un senso di colpa, bè, vuoi farlo avere automaticamente anche all'altro; ma io i sensi di colpa su questa storia non li ho nè mai li avrò". Peccato che la relazione di 72 pagine di Palazzi dello scorso luglio dica esattamente, e in modo inequivocabile, il contrario: anche l'Inter violò gli articoli 1 e 6 del codice sportivo. A sentire Moratti, però, sembra che il tempo si sia fermato al 2006.
La suddetta intervista alla Gazzetta dello Sport ha scatenato la controreplica di Diego Della Valle, che ancora tramite un comunicato sul sito ufficiale della Fiorentina, ha rinnovato l'invito al presidente nerazzurro a sedersi a un tavolo per chiarire ciò che accadde nel 2006 e per stemperare il clima di tensione, non certo ideale in vista dell'imminente inizio del campionato. Stavolta i toni del comunicato sono molto più duri:


Dopo la mia proposta del tavolo del chiarimento e della pacificazione, Moratti insiste nel  fuggire dalle proprie responsabilità, continuando invece a nascondersi dietro battute offensive e inopportune, rilasciate agli angoli di una strada o al tavolo di un bar al mare. 
Dal mio punto di vista il suo è un comportamento offensivo per chi è stato vittima di una situazione assurda, non chiara, e che dovrà essere (e mi auguro sarà) ben analizzata, senza preconcetti  per quanto riguarda quello che la Fiorentina ha dovuto subire. Il suo comportamento è altrettanto inopportuno in quanto Moratti stesso è stato considerato colpevole di un comportamento scorretto, sportivamente parlando, ed avrebbe dovuto essere giudicato per questo, se non fosse sopraggiunta una prescrizione arrivata con la precisione di un cronometro. Questi sono i fatti che nessun atteggiamento sprezzante e supponente può cancellare, queste sono ombre, o più che ombre macigni che Moratti ha sopra la sua reputazione personale.  Per chiarire anche la sua posizione, l’unico modo serio e civile da parte di Moratti può essere solo quello di accettare un confronto leale, nel quale potrà spiegare dal suo punto di vista cosa è successo prima e durante lo scandalo del calcio, qual è stato il suo ruolo, il suo comportamento personale, senza nascondersi dietro persone per bene che non ci sono più e tanto meno senza nascondersi dietro i propri tifosi, che in questa faccenda non c’entrano nulla e nulla hanno fatto di male.  Pertanto gli rinnovo l’invito a sedersi al tavolo del chiarimento prima che inizi il campionato, in modo che si possa tentare di mandare allo stadio i tifosi, tutti i tifosi, con uno stato d’animo più sereno, cosa ancora più indispensabile in un momento così difficile e socialmente incerto. Per fare questo non servono battute estemporanee, ma serve solo senso del proprio ruolo e delle proprie responsabilità, rispetto delle persone e dei valori e un po’ di coraggio.

Il alcuni precedenti post avevo espresso concetti molto simili a quelli presenti in questo comunicato. Questi i post:


Mi scuso per tutti questi rimandi ai precedenti post, ma il mio pensiero su questa vicenda l'ho già ampiamente espresso e sarebbe inutile da parte mia ripetere i soliti concetti. Diventerei noioso come Moratti e questo, cercate di capirmi, proprio non mi va.

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