Come già ho avuto modo di dire in un precedente post (clicca qui per leggere post), la strategia difensiva adottata dall'Inter riguardo a Calciopoli è quanto di più squallido possa esserci. Nascondersi dietro ad una persona che non c'è più, Giacinto Facchetti, è qualcosa davvero di cattivo gusto ed è l'evidente segnale di una mancanza di argomentazioni difensive concrete da parte della società nerazzurra. Continua anche in questi giorni inesorabile la stomachevole litania di dichiarazioni da parte di tesserati del mondo nerazzurro in difesa del Cipe, nomignolo affettuoso con cui gli amici chiamavano Giacinto Facchetti. Nell'ordine prima il presidente Moratti, poi Toldo, Stankovic, Cordoba e infine il capitano Zanetti si sono tutti preoccupati di difendere la sua memoria. Come esempio riporto le parole di Zanetti, arrivate direttamente dall'Argentina dove è in corso la Coppa America: "Conosco bene Massimo Moratti ed ho avuto la fortuna di conoscere anche Giacinto Facchetti, e questo a me basta. È sorprendente che a cinque anni di distanza se ne continui a parlare: per fortuna la vicenda si sta per chiudere. Speriamo che sia una volta per tutte e che si possa vedere un miglior calcio in Italia. Non ci sono dubbi, quel titolo vale come gli altri".
Tengo a precisare che non c'è niente di male nel difendere Giacinto Facchetti, tutti quelli che lo conoscevano dicono che fosse una bella persona e personalmente non stento a crederlo. Il fatto intollerabile è che dietro alla difesa di Facchetti c'è il tentativo (per niente disinteressato) di far passare il messaggio che c'è un attacco mirato nei suoi confronti, come se qualcuno si divertisse per qualche strano motivo a infangarne la memoria. Non è così. Se nell'aprile 2010 i legali di Moggi hanno trovato, ascoltando le 171 mila intercettazioni, alcune chiamate - misteriosamente non trascritte né prese in considerazione dagli inquirenti che condussero le indagini - che dimostrano l'esistenza di una fitta rete di contatti tra esponenti dell'Inter e tesserati del mondo arbitrale, non si può far finta di niente. Se poi tra queste chiamate ce ne sono alcune che riguardano direttamente Giacinto Facchetti anche in questo caso non si può far finta che non esistano. E' un dispiacere per tutti che l'ex presidente nerazzurro non possa difendersi in prima persona, ma si tratta di materiale rilevante ai fini del Processo di Napoli e quindi va preso in considerazione. E' tutto così semplice.
A volte mi chiedo se gli interisti non hanno ancora capito di cosa si sta parlando oppure se fanno finta di non capire. Propendo per la seconda opzione, il che rende il tutto ancora più insopportabile.
Nessun commento:
Posta un commento