mercoledì 30 novembre 2011

700 presenza in 3 minuti


Quando all'88esimo minuto di Napoli-Juventus Conte ha fatto entrare Quagliarella per Matri ho pensato che finalmente il nostro allenatore aveva capito che non si può far entrare Del Piero negli ultimi cinque minuti (come aveva fatto col Genoa qualche settimana fa).
Ma due minuti dopo, quando la partita era già entrata nei tre minuti di recupero assegnati da Tagliavento, mi sono dovuto ricredere, purtroppo. Le telecamere di Sky hanno inquadrato Del Piero a bordocampo pronto ad entrare al posto di Vucinic in quello che rimaneva dei tre (3!) minuti di recupero.

Ho sentito dire che Conte lo ha fatto perché ha così tanta stima verso Del Piero da credere che possa segnare anche con 180 secondi a disposizione. E l'ho sentito dire a più persone, purtroppo. Ma questi discorsi, permettetemi di dirlo, rientrano nel genere "stronzate". Se Conte avesse così tanta considerazione delle capacità di Del Piero lo avrebbe messo almeno quindici minuti prima. Noto un sacco di ipocrisia in questo momento sulla Juventus, da parte di giornalisti, opinionisti e tifosi stessi. Tutti adesso osannano Conte e la società, fanno la gara a chi fa il complimento migliore. Quei pochi che rivolgono la minima critica a Conte vengono immediatamente messi a tacere. E' una roba fastidiosa. Conte sta facendo un lavoro eccezionale, nessuno lo mette in dubbio (ho già sottolineato i suoi grandi meriti nel precedente post). Ma questo non significa che sia immune da ogni critica.
I tre minuti concessi ieri sera a Del Piero sono uno sgarbo gratuito al giocatore e alla sua storia. Non veniamoci a raccontare la storiella che i giocatori sono tutti uguali, perché appunto è solo una storiella. Del Piero è la Juventus, e ci deve essere un riguardo e una sensibilità maggiore nei suoi confronti. Sono il primo a capire che il nuovo modulo rende difficile l'ingresso del capitano, e capisco le scelte di Conte. Non discuto questo. Ma perché fare entrare un giocatore come lui nei minuti di recupero? Vucinic poteva tranquillamente giocare quei tre minuti e non ci sarebbero stati problemi. Del Piero è un signore e non farà mai polemiche pubbliche su questo. Ma così non va bene.
Per la cronaca, con i tre minuti di ieri Del Piero ha toccato la 700esima presenza da professionista con maglie da club.

domenica 27 novembre 2011

La Juve ha ritrovato l'anima


Uso le parole di Del Piero: "Soffro ma questa è una grande Juve". Complimenti a Conte, complimenti ai ragazzi che corrono come dei matti e danno tutto per 90 minuti più recupero. L'anno scorso dopo una sconfitta fuori casa col Lecce dissi che non volevo più vedere una squadra che giocava in quel modo. Senza cuore, senza voglia, senza grinta, senza nulla. A fine partita i giocatore potevano anche non farsi la doccia, perché non avevano sudato. Quest'anno nessuno può lamentarsi di questo. Tutti sputano il sangue per la Juventus, finalmente. Se c'è una cosa che da tifoso non tollero, è vedere i giocatori che non dimostrano attaccamento alla maglia. E' una mancanza di rispetto che non accetto, perché vestire la maglia della Juventus è una fortuna che in molti vorrebbero avere e chi viene alla Juve deve sapere cos'è la Juve. Si può sbagliare una partita, si possono vivere periodi difficili, si possono incontrare difficoltà. Questo è normale. Ma l'impegno e l'attaccamento alla maglia non devono mai mancare. E se la Juve oggi ha ritrovato un'anima, se finalmente i giocatori hanno capito cosa significa vestire la maglia bianconera, molti meriti vanno dati ad Antonio Conte.

L'unica cosa che mi rattrista è vedere così poco Del Piero. Questo modulo non lo favorisce, così come non lo favorisce il fatto che la Juve gioca solo una partita a settimana. Mi dispiace vederlo così poco, perché so che potrebbe darci ancora molto. Spero solo che abbia qualche opportunità per dimostrarlo. Lui resta il nostro Capitano, e su questo non ci devono essere dubbi.

sabato 19 novembre 2011

Cosa vuole la Juve?

Qual è la strategia difensiva della Juventus su calciopoli? La Juventus vuole davvero uscire pulita da calciopoli? Come può pensare di uscirne pulita senza difendere Luciano Moggi, principale imputato del processo, nonché proprio (ex) dipendente? Come può pensare di uscirne pulita accettando la condanna di Luciano Moggi? E ancora: come può la Juventus sostenere di essere lei stessa vittima dei comportamenti fraudolenti del proprio ex dipendente Luciano Moggi? Ammettendo pure - cosa a cui non credo neanche un po' - che Luciano Moggi sia davvero colpevole, Luciano Moggi non lavorava per la Juventus? Ogni azienda è responsabile delle azioni dei propri dipendenti, a maggior ragione se il dipendente in questione era dirigente principale di quell'azienda, e allora perché? Perché la Juventus non allinea la propria linea difensiva a quella di Luciano Moggi?
Ci sono tutti gli elementi per ribaltare la sentenza di primo grado, ma Moggi da solo non può abbattere un sistema che lo vuole fuori dai giochi, capro espiatorio, vittima unica. Perché la Juventus non combatte a fianco di Luciano Moggi? Perché ci sta prendendo in giro?

martedì 8 novembre 2011

Calciopoli atto primo, lo squallore continua


Si è concluso il processo di primo grado a Calciopoli, con 18 condanne e 8 assoluzioni. Ecco le principali sentenze di primo grado: condannato Moggi a 5 anni e 4 mesi per associazione a delinquere, insieme a Bergamo (3 anni e 8 mesi) e Mazzini (2 anni e 2 mesi). Condanne per "frode sportiva" anche per i Della Valle e Lotito.

Aspetto con ansia di leggere le motivazioni di queste sentenze, che trovo difficili anche solo da commentare.
Nel frattempo mi rileggo quello che scrisse ormai più di cinque anni fa Enzo Biagi, dalle colonne del Tirreno, poco prima di morire. Era il 16 agosto 2006, e Biagi commentava così la sentenza del processo sportivo conclusosi nel luglio 2006 (processo che tra le altre cose squalificava Moggi a cinque anni, con proposta di radiazione):

"Una sentenza pazzesca, e non perché il calcio sia un ambiente pulito. Una sentenza pazzesca perché costruita sul nulla, su intercettazioni difficilmente interpretabili e non proponibili in un procedimento degno di tal nome. Una sentenza pazzesca perché punisce chi era colpevole solo di vivere in un certo ambiente, il tutto condito da un processo che era una riedizione della Santa Inquisizione in chiave moderna. E mi chiedo: cui prodest? A chi giova il tutto? Perché tutto è uscito fuori in un determinato momento? Proprio quando, tra Laziogate di Storace, la lista nera di Telecom, poi Calciopoli, poi l’ex Re d’Italia ed ora, ultimo ma non ultimo, la compagnia telefonica Vodafone che ha denunciato Telecom per aver messo sotto controllo i suoi clienti. Vuoi vedere che per coprire uno scandalo di dimensioni ciclopiche hanno individuato in Luciano Moggi il cattivo da dare in pasto al popolino?".

Nel giorno della (probabile) fine politica di Berlusconi, mi gira in testa una domanda: ma la giustizia, in Italia, funziona o no?


Per chi è interessato ad approfondire un po' questa squallida vicenda, ecco alcuni precedenti post:

domenica 6 novembre 2011

Polemiche insopportabili

Dopo la decisione del prefetto di Napoli Andrea De Martino di rinviare la partita Napoli-Juventus si è aperta una polemica insopportabile, che in questo momento si doveva evitare. Se non altro per rispetto delle vittime dell'alluvione che in queste ore sta attraversando l'Italia. Si poteva giocare? Forse sì, anzi, senza dubbio sì. Perché in serata le condizioni meteo sulla città partenopea sono decisamente migliorate. Era giusto rinviare? Sì, secondo me sì. Lasciamo stare le dietrologie, del tipo "il Napoli voleva rinviare perché era stanco dopo la partita di Champions". La decisione è stata presa dalla prefettura, non dalla società Napoli.
Noi italiani dobbiamo sempre trovare argomenti per polemizzare. Da una parte si accusano (a ragione) le autorità di Genova di non avere avere adottato sufficienti misure di prevenzione per far fronte all'alluvione, come chiudere le scuole; dall'altra si accusa il prefetto di Napoli di avere preso una decisione affrettata e faziosa, perché la partita si poteva giocare. Alcuni giornali dicono che le condizioni del campo di gioco erano ottime nonostante la pioggia e che quindi la decisione di rinviare è stata sbagliata. Ma si dimenticano che lo stadio San Paolo è uno stadio da 60mila posti. Il che significa che 60mila persone devono raggiungere lo stadio attraversando la città. E stamani le strade di Napoli erano allagate, come testimoniano le immagini televisive. La decisione del prefetto, presa probabilmente anche sulla scia emotiva dei fatti di Genova, è assolutamente comprensibile. Per una volta evitiamo stupide polemiche, per favore.

venerdì 4 novembre 2011

Giornalismo senza pudore

Mi sono imbattuto oggi in un articolo firmato da Carlo Pellegatti, storico cronista del Milan per Mediaset. L'articolo - che è ancora in bella mostra sul sito di sportmediaset - si intitola "Milan, la pazza idea: Del Piero". Pellegatti prova con scarso successo a spiegare che le possibilità che Del Piero si trasferisca al Milan il prossimo gennaio ci sono e sono concrete. Lo fa dicendo che sarebbe un affare per tutti: per la Juventus che non conta più davvero sul suo capitano, per il Milan che vuole sostituire Cassano e per il giocatore che gioca poco e si sente tradito dalle parole di Agnelli.
Ho maturato nel tempo una certa insofferenza verso i giornalisti sportivi. Salvo rare eccezioni, mi danno sempre l'impressione di sapere molto poco di quello che scrivono. Ma qui non si tratta di essere competenti o meno. Qui si parla di prendere in giro i propri lettori pur di vendere qualche copia in più o avere più contatti sul proprio sito internet (e quindi più soldi dalla pubblicità). Mi rifiuto di credere che un esperto cronista come Pellegatti possa credere davvero a quello che ha scritto. Certo, sto parlando di un articolo insignificante che al massimo strapperà un sorriso ironico al lettore. Ma è il principio che non va bene. Non si può ingannare il lettore per aumentare le vendite, è scorretto. E' chiaro che la notizia è una merce, e come tutte le merci è fatta per essere venduta. Ed è altrettanto chiaro che dietro al giornale c'è un'azienda, che come tutte le aziende deve fatturare. Però il giornale non può e non deve essere solo questione di fatturato. Dovrebbe essere anche un servizio verso i lettori che lo comprano. Sono due cose che devono conciliarsi e non opporsi l'una all'altra.
C'è poi in Italia un altro tipo di giornalismo, per certi versi opposto a questo. E' incarnato da tutti quei giornali (quanti ce ne sono nel nostro Paese!) che si disinteressano completamente del fatturato e pensano solo a venerare la propria parte politica. Tanto a fine anno ci pensa papà Stato (in sostanza noi cittadini) a sanare i bilanci. Questo perlopiù è il giornalismo italiano. Uno schifo.

mercoledì 2 novembre 2011

Quel signore di Massimo Moratti

Diciamo che Massimo Moratti ce la sta mettendo tutta per farsi perdonare. Non chiederà mai scusa esplicitamente, questo no. Non ammetterà mai che Calciopoli è stata una grande bufala e che tutti i successi interisti post 2006 sono frutto di quello che è successo proprio in quel 2006. Non dirà mai che i quattro scudetti, le due Supercoppe Italiane, la Coppa Italia e soprattutto la Champions League sono tutti figli di un processo farsa. Questo non lo dirà mai, mettetevi l'animo in pace. Continueremo invece a sentire la solita tiritera: che l'Inter non vinceva per colpa di una cupola governata da Luciano Moggi da Monticiano (l'ex capostazione di Civitavecchia contro il petroliere!), e che c'era un sistema contro i nerazzurri, e continuerete a sentirvi ricordare quel rigore non dato a Ronaldo nel '98 (ma nessuno parla più della piscina di Perugia che costò uno scudetto alla Juve??), e continuerete a sentire le solite storielle da bar dello sport.
Ma Massimo Moratti è un signore (lo dicono tutti che è un signore e quindi è un signore, vero?) e come tutti i signori chiede scusa quando sbaglia. Semplicemente lo fa a modo suo. Sta facendo di tutto per darci ragione, per dimostrare che di calcio non ci ha mai capito una mazza e che questo è il vero motivo degli insuccessi interisti. E noi non lo apprezziamo per questo? Mesi fa scrissi che si sarebbe aperto un periodo molto complicato per la creatura di Moratti, e il tempo mi sta dando ragione. Ma Moratti ha lavorato per andare oltre tutte le nostre più catastrofiche previsioni sulla stagione interista. Ha sudato un'intera estate per costruire una squadra pronta a lottare per la salvezza. E noi non lo apprezziamo per questo? E' il suo modo per chiedere scusa alla Juventus e alla sua stagione passata in serie b, quella 2006-2007. Possiamo dirlo forte: Massimo Moratti è un vero signore! E noi non lo apprezziamo per questo?