lunedì 13 giugno 2011

I grandi ritorni nello sport

Uno degli aspetti dello sport che mi esalta e mi affascina di più è quello dei grandi ritorni. Nella storia di ogni sport c'è stato almeno un grande campione che, dopo avere annunciato il ritiro, non ha resistito al richiamo e ha deciso di rimettersi in gioco. George Foreman e Muhammad Ali nella boxe, Alain Prost e Michael Schumacher nella F1, Michael Jordan nel basket, Bjorn Borg e Mats Wilander nel tennis maschile, Martina Navratilova e Martina Hingis nel tennis femminile, Lance Armstrong nel ciclismo, Ian Thorpe nel nuoto. Questi sono solo alcuni dei grandi campioni che hanno deciso di tornare dopo essersi ritirati.
E' una scelta coraggiosa quella di tornare, perché è molto difficile, quasi proibitivo riconfermarsi su altissimi livelli dopo che si è smesso anche solo per un breve periodo di tempo; proprio per questo motivo molte persone non riescono a capire la scelta stessa del ritorno e la criticano. Basta vedere cosa sta succedendo oggi con Michael Schumacher, che dopo aver smesso nel 2006 con la Ferrari, ha deciso di tornare l'anno scorso con la Mercedes. Schumi finora non è riuscito a confermarsi sui livelli ai quali eravamo abituati e come era logico aspettarsi la stampa, anche quella tedesca, è molto critica con lui. Gli viene contestata in modo particolare proprio la scelta del ritorno.
Personalmente ritengo che queste critiche siano ingenerose e che non portino a nulla. E' molto facile criticare un campione che torna e che non ottiene i risultati sperati, troppo facile. Io ragiono in un altro modo, penso che dietro a un campione c'è un uomo. Un uomo con una grande passione per il suo sport, un uomo che si rimette in gioco, nonostante sia ben consapevole che i rischi sono altissimi e la possibilità di fallire c'è e non è bassa. Michael Schumacher è tornato seguendo il suo cuore, e lo stesso si può dire per quasi tutti i grandi ritorni. Dietro al ritorno di un campione non c'è quasi mai una motivazione economica, è quasi sempre una questione di motivazione mentale, di voglia di dimostrare ancora di essere il più forte, nonostante il tempo e nonostante tutto. Per questo ho un grande rispetto per la scelta del ritorno, perché è una scelta piena di rischi e piena di incognite. Chi si rimette in gioco e ci mette la faccia merita rispetto, comunque vada.

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