martedì 18 ottobre 2011

Andrea Agnelli cancella 18 anni di Juve

Oggi si è raggiunto il fondo. Mai avevo sentito un dirigente bianconero - e qui si parla del presidente in persona, Andrea Agnelli - attaccare in questo modo il giocatore simbolo della juventinità, Alessandro Del Piero. L'uomo che da oltre 18 anni fa la storia della Juventus. L'uomo che è sceso in serie b dopo aver vinto un mondiale. Uno che ha dato tutto per la Juventus, senza spesso avere in cambio la stessa moneta. Ecco dunque le parole di Agnelli nel discorso di apertura dell'assemblea degli azionisti: «Questo sarà l'ultimo anno di Del Piero alla Juve. Era negli accordi l'aveva detto Alessandro per primo che quello di maggio sarebbe stato l'ultimo contratto con la Juve. Da parte nostra è stato un giusto tributo a quello che il capitano ha rappresentato per la storia della Juventus».
Non sono un dirigente sportivo, sono solo un ragazzo di 22 anni che segue questo sport da parecchi anni. E certe logiche oramai le capisco. Come certi messaggi tra le righe. A partire da quello che Agnelli cerca di far passare (in modo vigliaccamente subdolo) quando dice che «l'aveva detto Alessandro per primo che quello di maggio sarebbe stato l'ultimo contratto con la Juve. Da parte nostra è stato un giusto tributo a quello che il capitano ha rappresentato per la storia della Juventus». Si parla dell'ultimo rinnovo di contratto definendolo un "giusto tributo a quello che il capitano ha rappresentato per la storia della Juventus". Tributo di cosa? Forse Andrea si dimentica che negli ultimi 5 anni Del Piero ha sempre chiuso la stagione da capocannoniere della squadra? Si dimentica che anche nell'ultima disastrosa stagione è stato uno dei pochissimi a salvarsi, segnando gol decisivi e trascinando la squadra sulle proprie spalle nei momenti più difficili? Si dimentica che non ha mai fatto alcuna polemica personale in oltre 18 anni di Juve? Si dimentica che Del Piero si è sempre guadagnato tutto sul campo a suon di gol e prestazioni di alto livello? Si dimentica di tutto questo? Nessuno ha mai regalato nulla a questo grande giocatore, definire l'ultimo rinnovo un tributo alla sua storia è profondamente offensivo per quello che è stato, è, e sarà Alessandro Del Piero.
Che Del Piero non fosse esattamente nelle simpatie del presidente Agnelli era già chiaro dalla scorsa stagione, quando Agnelli aspettò diversi mesi prima di proporgli e fargli firmare il rinnovo di contratto. Si pensava che il rinnovo arrivasse a gennaio, ma arrivò il 5 maggio. A fine stagione insomma, poco prima che scadesse il contratto a giugno. Un'attesa interminabile e senza senso, che contribuì solo ad alimentare un'inutile e dannosa polemica, sempre opportunamente stemperata dalle dichiarazioni mai fuori dalle righe del Capitano. Ma il silenzio della società fu imbarazzante e carico di significato. Oggi purtroppo è arrivata la conferma di questo atteggiamento stupidamente ostile di Andrea Agnelli nei confronti di Del Piero. La motivazione di questo suo rancore non la so, e credo non la sappia nessuno tranne lui (Agnelli) e qualcuno che gli gira intorno. Ad ogni modo qualunque essa sia, è una motivazione stupida. Mi limito a constatare che Agnelli ha fatto questa sparata durante l'assemblea degli azionisti, nella quale è stato annunciato un buco di bilancio di 95 milioni di euro. Notizia ovviamente passata in secondo piano dopo le dichiarazioni su Del Piero. Vuoi vedere che che Agnelli ha trovato il modo per distogliere l'attenzione dalla cattiva gestione sportivo-economica degli ultimi anni? Come si dice: a pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca.

Nel precedente post parlavo di tifosi con la memoria corta. Bene, questo è molto peggio. Si parla del presidente della Juventus, di una figura che dovrebbe rappresentare noi juventini e il nostro orgoglio juventino. E invece cade in discorsi fuori luogo, fatti in tempi sbagliati, offensivi verso l'unica bandiera che oggi noi tifosi bianconeri possiamo ancora sventolare, Alessandro Del Piero. Purtroppo dopo Moggi e Giraudo la Juventus non ha più avuto dirigenti degni di essere chiamati con questo nome. Lo dico con profonda amarezza. E proprio Moggi si esprime così sulla vicenda: «L’uscita di Agnelli su Del Piero non l’ho capita. Alessandro quando gioca è uno che dà sempre fastidio alle difese e tecnicamente è ancora il migliore. E’ un gioco a farsi male, si sta facendo di tutto per demotivare il giocatore. La società avrebbe dovuto dire queste cose a marzo o aprile, non ora. Non c’entrava nulla fare queste dichiarazioni adesso, non ho capito quest’uscita e chi ha suggerito Agnelli e lo stesso presidente hanno fatto un errore terribile. Il modo in cui si liquida un giocatore che ha dato tanto alla Juventus è sbagliatissimo. Ognuno si comporta come crede, se Agnelli ha detto così probabilmente avrà parlato giù con i cugini (la famiglia Elkann). Sono convito che Del Piero possa dare ancora molto. Conoscendolo non si tirerà indietro, ma senza dubbio sarà demotivato».

Voglio concludere il post riprendendo le ultime parole del grande Luciano Moggi: «Conoscendolo non si tirerà indietro, ma senza dubbio sarà demotivato». Credo di essere uno dei tifosi più fedeli di Del Piero, uno di quelli che è sempre stato dalla sua parte, anche e soprattutto nei momenti più negativi. Ho sempre creduto in questo meraviglioso giocatore. E posso dire che Moggi ha detto solo parole sacrosante sulla vicenda, ma credo che nell'ultimo passaggio si sbagli. Le dichiarazioni di Andrea Agnelli butterebbero giù quasi tutti, ma non lui. Quantomeno non il Del Piero di oggi, che di situazioni così ne ha vissute oramai parecchie. Certo, sarà molto amareggiato. Dopo tutti questi anni - e dopo tutto quello ha dato alla Juventus - essere trattato così deve essere profondamente frustrante. Ma sono convinto che stia già meditando la sua rivincita. Non a parole, quelle le lascia agli altri. Risponderà sul campo. Come ha sempre fatto. Come sempre farà. Disse una volta Diego Armando Maradona, dopo avere assistito a una storica doppietta del Capitano (al tempo quasi trentaquattrenne) al Bernabeu, il tempio del calcio: «Certo che Del Piero non finisce veramente mai!». Vuoi vedere che questa frase la sentiremo di nuovo a breve?

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