domenica 24 giugno 2012

Tecnologia italiana e fantasia spagnola


Alonso primo, Raikkonen secondo, Schumacher terzo: sul podio del GP d'Europa si sono accomodati il presente, il passato prossimo e il passato remoto della Ferrari. Ha vinto la Rossa che ha portato sui tre gradini del podio la sua tradizione vincente, ma prima ancora ha vinto, stravinto, Fernando Alonso, il pilota più forte e più in forma del Mondiale. E' stato un GP assurdo, con l'undicesimo Alonso che è arrivato primo e il dodicesimo Schumacher che è arrivato terzo, il tutto su un circuito nel quale sorpassare è difficilissimo. Il Gran Premio di Valencia, ottava prova del Mondiale di Formula Uno, taglia in due la stagione: non siamo ancora a metà calendario, ma Alonso sta dando una dimostrazione di superiorità spaventosa. Non ha la macchina più forte - la Ferrari è stata progettata male e aggiustata in corsa, e la Red Bull e la McLaren restano superiori - ma si trova in testa al mondiale con venti punti sul secondo, l'eterno sottovalutato Mark Webber. Fa bene Domenicali a ripetere che il Mondiale finisce a novembre, ma la superiorità che Alonso continua a dimostrare gara dopo gara è impressionante. Oggi nessuno come lui è capace di essere aggressivo e allo stesso tempo lucido, azzardare manovre impossibili e allo stesso tempo controllare il rischio. Era dai tempi del miglior Schumacher che in Formula Uno un pilota non faceva la differenza in modo così evidente. L'anno scorso Vettel ha stravinto il titolo meritando, ma non c'era partita perché la Red Bull aveva parecchie marce in più sui rivali. Il capolavoro che sta compiendo Alonso è quello di vincere con una macchina normale. Basta vedere cosa (non) riesce a fare il suo compagno di squadra Felipe Massa, undici punti nella classifica mondiale, esattamente cento in meno di Alonso. Forse si sta aprendo un nuovo ciclo vincente per il Cavallino, anche se è presto per dirlo. Sicuramente la Rossa ha trovato il degno erede di Schumacher, e la gara di oggi ha confermato definitivamente questa sensazione che già si percepiva da tempo. Rimane a questo punto un solo dilemma: la Ferrari sarà capace di mettere a disposizione di Alonso un quantitativo minimo di tecnologia per lanciare la sua corsa al titolo iridato? La tecnologia italiana sarà all'altezza della fantasia spagnola?

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