No, non ho sbagliato il titolo. Nessun errore. Volevo proprio scrivere Juve e non Italia. E' una piccola provocazione ovviamente, ma ieri pomeriggio mentre guardavo la partita mi sono chiesto se stesse giocando ancora la Juve o se davvero era la partita d'esordio della nazionale italiana agli Europei 2012.
Di sicuro l'Italia scesa in campo ieri nel tardo pomeriggio contro la Spagna era una parente strettissima della Juventus di Conte. Non solo perché sei giocatori su undici erano bianconeri (Buffon, Chiellini, Bonucci, Pirlo, Marchisio, Giaccherini), ma perché il modo di giocare era lo stesso introdotto da Conte quest'anno: 3-5-2 se vogliamo usare i numeri. Un modo di giocare che Conte ha usato per esaltare le qualità dei propri centrocampisti centrali (Marchisio e Vidal) e per dare modo a Pirlo di esprimere al meglio le sue qualità eccezionali. Prandelli è stato intelligente e ha colto al volo l'opportunità che aveva davanti a sé, quella di accomodare il modello Juve sulla nazionale. Ecco quindi la scelta di far giocare Maggio a destra - già abituato a giocare con la difesa a tre nel Napoli - che si è calato nei panni di Lichsteiner. Chiarissima anche la scelta di far giocare Giaccherini sulla sinistra, un giocatore molto generoso che nella Juve ha ampiamente dimostrato di saper fare entrambe le fasi. Thiago Motta poi nel ruolo di Vidal, con meno vigore atletico del cileno, ma pronto a inserirsi spesso e volentieri in fase offensiva, come scritto nel copione bianconero. E le due punte, Cassano e Balotelli, chiamate - esattamente come avviene nella Juve - a sacrificarsi molto anche in fase difensiva; lavoro in cui ieri, soprattutto Balotelli, è un po' mancato. Non credo che da Balotelli potremo aspettarci qualcosa in più sul piano del sacrificio, ma la giocata improvvisa, geniale, quella sì ce la possiamo aspettare, ed è il vero motivo per cui Prandelli insiste e - credo - insisterà ancora con lui, nonostante il gol di Di Natale. L'unica vera novità introdotta dall'Italia ieri è rappresentata da De Rossi centrale difensivo. Una soluzione a cui Prandelli ha pensato dopo l'infortunio di Barzagli, e che è stata ispirata in origine da Luis Enrique, che aveva già provato De Rossi in quel ruolo nella Roma nel corso della passata stagione. E la soluzione ieri ha funzionato benissimo, perché De Rossi ha interpretato il ruolo di centrale difensivo con la testa del centrocampista. In fase di possesso infatti era proprio De Rossi a impostare per primo l'azione dell'Italia. Un regista difensivo insomma, dieci metri dietro al vero regista della squadra: Andrea Pirlo.
Quindi, dove potrà arrivare questa Juve che veste la maglia azzurra? E' difficile fare pronostici, soprattutto in manifestazioni brevi come l'Europeo, in cui ci sono molte squadre più o meno sullo stesso livello. Quello che possiamo dire è che l'Italia ha un sistema di gioco molto buono, e già questo è un ottimo punto di partenza. Come si diceva tempo fa (vedi qui) il grande lavoro fatto dalla Juventus nell'ultimo anno ha portato benefici a tutto il calcio italiano, e la partita di ieri sta lì a dimostrarcelo. La Figc ringrazi e passi oltre, a testa bassa.
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